Svezia vs Turchia
Chi si trovasse in questi giorni in Turchia, potrebbe leggere articoli di giornale e grandi cartelloni con la scritta “Non andate in Svezia, è il paese degli stupri, il paese col più alto tasso di stupri al mondo”.
Questa frase potrebbe sembrare una bufala, tuttavia non siamo molto distanti dalla verità.
Il motivo per cui sono apparsi cartelloni di questo genere anche all’aeroporto di Istanbul, è da ricercare in una battaglia diplomatica tra il governo turco e quello svedese: il ministro degli Esteri e nota femminista Margot Wallstroem, nei giorni scorsi aveva accusato il Governo turco di aver abbassato l’età legale per i rapporti sessuali da 15 a 12 anni, un modo per reintrodurre i matrimoni combinati con “spose bambine”.
La contromossa del Governo di Ankara è stata quella di consigliare al popolo turco di non andare in vacanza in Svezia perché trattasi del paese con il più alto tasso di violenze sessuali del mondo.
Sono stati in molti, soprattutto le testate giornalistiche perbeniste a dire che il Governo turco racconta solo bugie. Diciamo che più che una bugia è un’imprecisione. Infatti, secondo i report ufficiali dell’UNODC, la Svezia è il sesto paese al mondo come tasso di stupri, dopo Botswana, Australia, Lesotho, Swaziland e Bermuda.
La realtà è quindi che la Svezia è il paese Europeo con il più alto tasso annuale di violenze sessuali (63,5 casi ogni 100mila persone). Un tasso estremamente alto se paragonato per esempio a quello italiano (7,6 casi ogni 100mila persone).
Ecco qui la classifica dei 10 paesi con i più alti tassi di stupro:
1.Botswana (92,9)
2.Australia (91,9)
3.Lesotho (82,7)
4.Swaziland (77,5)
5.Bermuda (67,3)
6.Svezia (63,5)
7.Suriname (45,2)
8.Costa Rica (36,7)
9.Nicaragua (31,6)
10.Grenada (30,6)
Questa invece è la classifica dei paesi più civili (almeno sotto questo punto di vista):
1.Liechtenstein (0,0)
2.Egitto (0,1)
3.Azerbaijan (0,2)
4.Mozambico (0,2)
5.Armenia (0,4)
6.Libano (0,5)
7.Tagikistan (0,5)
8.Turkmenistan (0,6)
9.Serbia (0,7)
10.Albania (0,7)
E la Turchia come è messa in questa triste classifica? Direi molto bene, visto che sfoggia un’incoraggiante dato: 1,5 casi ogni 100mila abitanti. In un periodo molto critico per la Turchia, bisogna dire che questa volta Erdogan ha centrato il bersaglio.